Il Natale è alle porte.
Quest’anno ci vedrà vestiti di abiti diversi, meno tradizionali e poco festosi.
Abbiamo trascorso un anno difficile, dove molte delle nostre abitudini quotidiane hanno subito una modificazione.
Ci siamo sentiti fragili e spaesati. Afflitti e angosciati per le immagini a cui abbiamo assistito ma anche per le vicissitudini che ci hanno visto coinvolti in prima persona.
Abbiamo sentito quindi la necessità di fermarci a riflettere su cosa ci avrebbe permesso di sentirci meno fragili e vulnerabili chiedendo supporto alle parole ed ai significati che portano con sé.
Resilienza. Autodeterminazione. Tante di quelle parole che spesso hanno significato il nostro agire professionale quotidiano, a cui da sempre ci siamo appellati per disegnare il nostro modo di stare nei processi sociali.Questa volta però nessuna di quelle parole conosciute è riuscita totalmente a restituirci il giusto sentito.
Abbiamo intrapreso così un viaggio collettivo, che ci ha permesso di rintracciare quel “segno” linguistico capace di arricchire la “langue” della compagine sociale di cui è composta la cooperativa, per arrivare alla realizzazione del nostro “modus essendi”.
Oggi vorremmo affermare il principio di antifragilità che indica l’attitudine di alcuni sistemi di modificarsi e migliorare a fronte di sollecitazioni, fattori di stress, volatilità, disordine. È un principio enunciato e ampiamente descritto da Nassim Nicholas Taleb.
Le parole sono importanti diceva Nanni Moretti e per noi rappresentano uno strumento di lavoro perché queste ci educano ai fatti del mondo e ci definiscono.
Rivolgiamo a tutti ed a tutte voi l’invito di trovare, per questo Natale, le parole “giuste” che siano in grado di rendere giustizia ai vostri sentiti e di utilizzare le cartoline prodotte per la campagna https://sostieni.link/27010#trame_lacasadeldopodinoi per poterle annotare, tenerle custodite per sè o scegliere di inviarle.
La nostra per questo Natale è: antifragilità